DA COSA RIPARTIRE?

Oggi, 25 ottobre ’21, tutti gli studenti del liceo Bruni hanno partecipato ad un incontro dal titolo: “Da cosa ripartire?”. A parlare Silvio Cattarina, fondatore della comunità “L’imprevisto” di Pesaro e due suoi ragazzi, Mattia e Lorenzo con le loro storie di rinascita, i loro volti ora raggianti e le loro voci ora sicure.

All’inizio i nostri due rappresentanti di istituto, Michele Bighin e Matteo Segato, hanno invitato tutti gli studenti ad entrare in due grosse domande: “Tutti noi sappiamo cosa significano i due anni di pandemia appena trascorsi, fatti di solitudine, rotture, e momenti difficili. Ecco, questo incontro nasce anche per parlare di ripartenza. E’ un concetto che questi ragazzi insieme a Silvio Cattarina hanno sperimentato, e che coinvolge in pieno anche noi, chiamati ad un riscatto dopo un periodo estremamente complicato.
Durante la nostra vita siamo messi a dura prova da ostacoli di qualsiasi genere, che spesso mettono in dubbio le nostre certezze e ci obbligano a interrogare noi stessi, talvolta mettendoci in difficoltà. Purtroppo (o per fortuna) è qualcosa che prima o poi tutti sperimentano, e che ognuno di noi deve imparare ad affrontare. Voi forse più di tutti noi potete dire di esservi smarriti, ma di essere poi riusciti a riscattarvi. La domanda quindi è: quando tutto sembra buio, senza via d’uscita, e la vita quasi univoca, destinata all’infelicità e al dolore, come si fa a cambiare rotta? Dove avete trovato la forza per ripartire? Con quale speranza vi siete messi in cammino in questo percorso?

E l’altra: “Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato sotto molti punti di vista (economico, politico…) è che una ripartenza che ci faccia tornare alla vita pre-pandemica non è più una cosa sostenibile, era ed è necessario effettuare una cambiamento da un lato senza dimenticare il passato, dall’altro guardando con forza al futuro, tuttavia un equilibrio di questo tipo non è sempre facile da trovare. Nella storia come nella vita ci sono dei momenti in cui un cambiamento di questo tipo va però attuato. Nella vostra esperienza, qual è stato l’equilibrio che vi ha permesso di rinascere da delle situazioni in cui ci risulta chiaro che è necessario un cambiamento che non ci faccia però dimenticare del passato?

Si è capito subito che non si scherzava, ognuno di noi, docenti e studenti, era lì per sé, per capirne di più, per vedere cosa ci rimette al lavoro, in moto, ci ridà gusto nel vivere e nel venire a scuola.

Qualche cenno di risposta, il resto vi invitiamo a viverlo e a vederlo sul canale youtube delle Scuole Bruni.

Cattarina: “Noi non siamo determinati dal nostro passato, dai nostri errori, dai nostri sbagli, noi siamo qualcosa di molto più grande e cioè il nostro desiderio che ci troviamo addosso, il destino per cui siamo fatti, le chiamate a cui possiamo rispondere, il bisogno che abbiamo, gli incontri che facciamo. Questo sì, ci determina ora. Possiamo sempre riprendere la nostra vita. Ci vuole qualcuno che ti dica che tu vali, che ti stimi, facendoti vedere una grande speranza. Come aveva fatto con me la mia insegnante al liceo che l’anno dopo la mia bocciatura, mi ha chiamato in corridoio e mi ha detto che mi avrebbe tenuto d’occhio, che mi stimava capace di cose grandi, senza fermarsi alla rabbia che avevo negli occhi. Non me ne ha lasciata passare una, perché mi stimava”.

Mattia: “Ho visto che credevo di essere assieme a tante persone, ma la droga mi lasciava solo. Di fronte alle lacrime di mia madre, mi sono guardato e ho iniziato a desiderare un’altra cosa per la mia vita. In comunità ho scoperto che potevo guardare tutto, anche le fatiche, con occhi diversi. Tutto era per me, per un bene più grande, che meritavo io e i miei”.

Lorenzo: “Credevo di dover essere sempre perfetto, come i miei fratelli e parenti, e così ho fatto il contrario fino a quando mi hanno cacciato di casa. Poi nella vita della comunità ho visto che il problema era usare il cuore e non solo la razionalità, con la quale mi giustificavo di tutto. La questione era sentire il cuore e amare davvero.

Insomma. Come rinascere lo abbiamo incontrato stamattina e lo si è capito dal fatto che molti studenti sono subito intervenuti chiedendo delucidazioni e questioni che stanno a cuore. Rimettendosi in gioco all’istante.