Desidero augurare a tutti il migliore anno scolastico possibile. Prima di tutto l’augurio è ai nostri alunni e studenti, che la scuola possa accendere il loro interesse e desiderio di conoscere e capire la realtà per viverla con pienezza e libertà. Poi a genitori e famiglie, perché anche quest’anno si realizzi con la scuola l’esperienza della condivisione del compito educativo, compito mai così decisivo come in questi tempi di profondi e drammatici cambiamenti. Un altro augurio va sia ai docenti, che sappiano comunicare ad alunni e studenti la bellezza e grandezza di ciò che insegnano e di come continuano a studiarlo e insegnarlo, sia al personale non docente, perchè il loro prezioso lavoro abbia piena valenza educativa. Infine un augurio a tutte le realtà della comunità locale nella quale vive la nostra scuola: altre scuole, persone che vivono e lavorano nelle vicinanza, imprese, parrocchie, associazioni sportive, autorità civili perché nell’operare insieme si possa offrire ai giovani un ambito di realtà più umana. Desideriamo realizzare una scuola che sia un bene per tutti. Come ha affermato il Cardinale Jean-Louis Tauran in un intervista subito dopo i tragici fatti in Francia del luglio scorso, per combattere la violenza di tutti i tipi “Occorre un’educazione che parta dalla giovane età. E’ il primo inevitabile strumento per contrastare qualsiasi tipo di estremismo e di follia omicida. Se alle origini dell’esistenza, nella giovane età, educhiamo all’amore tutto sarà diverso. E’ un lavoro lungo e dispendioso, ovviamente, eppure assolutamente necessario”. E in questo lavoro la scuola è chiamata a fare la sua parte, a offrire il suo fondamentale contributo. Certamente la scuola è in posizione privilegiata per cogliere che “In gioco c’è un appello disperato che proviene dalle nuove generazioni e che dobbiamo ascoltare e tradurre culturalmente: dare senso, dare avvenire, dare prospettive alla vita dei nostri figli è il vero antidoto ad ogni forma di violenza” come scrive, anche lui dopo le terribili tragedie in Francia, Massimo Recalcati. In posizione privilegiata nel cogliere e poi nel mettere in campo tentativi responsabili, autorevoli e adeguati di risposta al bisogno dei giovani. Per noi l’esperienza che viviamo a scuola ha così grande dignità da poter sentire queste urgenze come parte della propria quotidianità. Piccoli e grandi cose che accadono a scuola, dallo sguardo che riconosce il valore unico degli alunni, all’insegnare con interesse vivo, alla paziente attenzione agli studenti, alla ricerca del rapporto fattivo tra colleghi docenti, al dialogo sempre aperto con le famiglie, ci mostrano che la scuola può essere una realtà che risponde al bisogno di educazione dei giovani. Iniziamo l’anno scolastico con la certezza che la nostra scuola può offrire il proprio contributo a questo lavoro “lungo e dispendioso, (….) eppure assolutamente necessario”.
IL RETTORE SCUOLE ROMANO BRUNI
Dott. Stefano Montaccini