È possibile vivere l’inizio di questo anno scolastico con entusiasmo? È possibile ritornare a scuola con il desiderio di svolgere il proprio compito di insegnante con rinnovata passione, curiosità e fiducia? È possibile accogliere gli studenti con una grande speranza per il cammino da fare a scuola? Se innumerevoli sono i motivi che sembrano lasciarci incerti sulla risposta a queste domande, se il buio sembra prevalere in questo ritorno a scuola, un raggio di luce è offerto a tutti noi da Papa Francesco quando ci ricorda che «la scuola è uno degli ambienti educativi in cui si cresce per imparare a vivere, per diventare uomini e donne adulti e maturi, capaci di camminare, di percorrere la strada della vita». Che compito esaltante quello della scuola: collaborare a far diventare persone mature i giovani. Tutti coloro che come me operano nella scuola sanno bene quanto siamo fortunati a partecipare a questo entusiasmante compito e come desideriamo viverlo fino in fondo, pur con tutte le difficoltà che si incontrano. A questo si aggiunge anche una responsabilità da assumersi: si avverte che mai come adesso è necessario far crescere «uomini e donne maturi» perché come è stato ripetuto più volte, la crisi che viviamo non è principalmente economica o finanziaria ma riguarda l’uomo e allora è all’uomo che bisogna fare attenzione. Possiamo ben dire che in questa situazione l’educazione dei giovani è priorità che chiede un contributo eccezionale da parte di tutti. Noi adulti delle Scuole Romano Bruni (amministratori, coordinatori, docenti e non docenti), insieme ai genitori, vogliamo fare la nostra parte. Per farlo ci sentiamo sfidati, in questo inizio di nuovo anno scolastico, a vivere la scuola all’altezza del suo compito anche perché ognuno di noi sa bene quanto questo corrisponda al suo desiderio più profondo ogni volta che entra in classe. La nostra esperienza ci mostra che gli studenti attendono sempre da noi un sostegno per essere «capaci di camminare, di percorrere la strada della vita». Come quella studentessa che, arrivata molto distratta alla soglia degli esami, è stata invitata a considerare bene come stava vivendo la scuola e questo ha provocato in lei un’ assunzione di responsabilità, uno studio serio e un esame a testa alta. Oppure quei due studenti che per la mostra di fine anno scolastico sul palazzo della Ragione prendono l’iniziativa di realizzarne un modellino e, lavorando anche a casa, ne preparano uno proprio curato anche nei particolari. Quest’anno torniamo in classe (con tante novità: nuovi coordinatori didattici, il registro elettronico, nuove forme di collaborazione didattica tra docenti), per offrire il nostro personale contributo perché per ognuno dei nostri studenti la scuola sia «un ambiente educativo in cui si cresce per imparare a vivere». Nella messa di inizio anno scolastico che celebreremo alla Basilica del Santo sabato 21 settembre, chiederemo di essere tutti aiutati a vivere così a scuola.
Stefano Montaccini
Rettore Scuole Romano Bruni
Il Mattino di Padova, mercoledì 11 settembre, p. 46, Scuola, un compito esaltante (lettera di S. Montaccini)