Sabato 18 gennaio 2020, al liceo Bruni, è stato presentato l’indirizzo quadriennale (vedi il video) con il contributo di due relatori di eccezione: prof. Francesco Rossi, professore associato di Matematica dell’Università di Padova con esperienza di docenza anche presso università francesi e Giovanni Arquilla, ex alunno del liceo Bruni che sta per conseguire un master in legge al King’s College di Londra e laureando in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bologna.
A seguire il preside del liceo, prof. Martino Frizziero ha illustrato in sintesi l’offerta formativa del liceo scientifico quadriennale ed infine prof. Dario Benetti, Vicepreside e docente di Matematica e Fisica, ha fatto il punto sulla sperimentazione avviata ormai da due anni.
Riportiamo qui gli interventi dei relatori invitati per l’occasione. Giovanni Arquilla ha raccontato l’eredità che il liceo Bruni gli ha lasciato per affrontare il suo percorso universitario: un’eredità fatta di rigore, di correzioni continue, e di metodo ma anche e soprattutto di passione vista nei docenti quando partecipava ai laboratori. Questo ha maturato in lui la voglia di affrontare i contenuti e la capacità critica di fronte ad ogni insegnamento. All’università ha capito che doveva cercare le stesse modalità e così ha intrapreso il suo percorso con entusiasmo incontrando docenti e studenti fino a giungere a Londra. Il lavoro di analisi e sintesi, ha poi raccontato, diventa fondamentale molto più di una nozione conosciuta a memoria e non significativa. Rivolto infine verso i ragazzi di terza media ha sottolineato che la fatica non è obiezione, ma strada.
Prof. Francesco Rossi invece, che ha insegnato anche a Marsiglia in Francia, dove i ragazzi finiscono le superiori a 18 anni, e che conosce il Bruni per aver collaborato con prof. Benetti e con i ragazzi del liceo per il progetto internazionale Math.en.jeans, ha dato alcuni elementi molto interessanti per un giudizio sulla sperimentazione quadriennale. Ha riportato la sua opinione maturata dal suo specifico osservatorio di docente universitario che gli permette di conoscere i ragazzi una volta usciti dalle superiori e quindi vede quali competenze siano effettivamente necessarie per affrontare gli studi universitari e quali siano le difficoltà o le risorse che hanno. Inoltre la sua esperienza internazionale gli ha permesso di mettere a confronto i ragazzi italiani con quelli francesi. Dapprima ha parlato della necessaria condensazione dei contenuti che avviene all’università: i contenuti che al liceo si fanno in un mese e mezzo, vengono svolti in due ore, e spetta al ragazzo lavorarci e digerirli. Ma ha fatto presente che questa condensazione dei contenuti assieme alla capacità di fare sintesi di essi è elemento fondamentale per continuare a studiare, così come la capacità organizzativa. E questo accade per forza al quadriennale. Come secondo punto ha provocato una riflessione sulla maturità dei ragazzi, dicendo che essa non è legata all’età, ma al fatto di sapersi prendere delle responsabilità e di imparare a gestirle. Faceva l’esempio delle diversità viste tra Francia e Italia: da noi i genitori arrivano a chiedere un colloquio con i professori universitari o addirittura con i datori di lavoro dei propri figli. Ha poi concluso che a suo avviso per fare il quadriennale non c’è tanto bisogno della sola intelligenza, ma di capacità e di voglia di mettersi alla prova. Il successo infatti non sta solo nel riuscire, ma anche nel darsi l’occasione di affrontare una sfida.
A conclusione della presentazione prof. Frizziero ha mostrato come l’offerta formativa del liceo sperimentale quadriennale sia frutto del lavoro di mettere assieme l’esperienza del liceo Bruni e le condizioni poste dal Ministero; prof. Benetti ha invece mostrato, anche attraverso esempi cocnreti, in che modo i docenti abbiano rielaborato i programmi e come i ragazzi stiano sviluppando il loro percorso.