La scuola è un luogo di incontro per gente in cammino
Voci festanti, abbracci, sorrisi, saluti, alcuni più calorosi altri più contenuti, ma non meno contenti di esserci e poi… un suono prolungato, quasi assordante, esalta quella palpabile eccitazione e nel cuore di ciascuno vibra un’incontenibile felicità: è il 15 settembre, spartiacque tra la fine delle vacanze e l’inizio della scuola, centinaia di occhi, curiosi e sorpresi, alzano lo sguardo…sta per iniziare un nuovo anno.
Nuovo anno pieno di attese, desideri e speranze per tutti noi, insegnanti, alunni, genitori. E riecheggiano nel cuore, come aiuto e conforto, le parole che Papa Francesco ha rivolto al mondo della scuola, il 10 maggio a Roma. Parole che abbiamo trattenuto e di cui desideriamo approfondire la portata perché anche noi, alunni e insegnanti, vogliamo imparare ad “amare” la scuola. Tra tutte, scegliamo una frase che ci sembra declini in modo sintetico quanto accade nelle aule scolastiche: “La scuola è un luogo di incontro per gente in cammino”.
Abbiamo provato così a vivere la prima settimana di scuola proprio con l’entusiasmo di chi, iniziando un cammino, è curioso e desideroso di incontrare la realtà che ha attorno.
Il tema dell’incontro è stata, per noi insegnanti, una proposta significativa poiché la scuola è per sua natura luogo in cui ci si ritrova e ci si accompagna nella “scoperta” di compagni, di docenti e non…fino alle discipline, facendo esperienza del nuovo, cogliendo con curiosità gli aspetti più vivi e stimolanti di ciascuna materia.
La proposta della settimana di accoglienza ha visto, così, i ragazzi della nostra scuola confrontarsi in varie attività, anche ludiche, che favorissero esperienze di incontro, di conoscenza e di accoglienza.
Gli alunni, divisi in dieci squadre, formate da ragazzi di prima, seconda e terza media, hanno sostenuto prove di vario tipo mettendo in campo le abilità delle diverse discipline scolastiche. Si sono misurati con i grandi incontri storici: alcuni infatti hanno rappresentato quello più noto tra Cristoforo Colombo e gli indios d’America, altri hanno dovuto fare affidamento a esperienze personali e non solo. Fantasia, spirito di collaborazione e intraprendenza sono state le vere protagoniste. Tutte le squadre si sono confrontate in recitazione, imitazioni, pittura, interviste e scrittura. L’esito poi, attraverso una divertente caccia al tesoro, è stato l’incontro-intervista con alcuni adulti che lavorano nella nostra scuola o nel quartiere di Ponte di Brenta.
Se, come dice il Papa, “andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà”, i ragazzi hanno potuto raccogliere esperienze e giudizi significativi, con cui confrontarsi, su cui riflettere e condividere con gli altri il frutto delle loro scoperte.
Naturalmente, come in ogni seria competizione…c’è stata anche una squadra vincitrice! E riempie il cuore di gioia sapere che molti dei ragazzi hanno apprezzato la settimana di accoglienza non solo per i giochi, ma per la possibilità di incontro che hanno avuto…con i vecchi compagni e con i nuovi.
Siamo partiti e, come gente in cammino…ci racconteremo quello che da qui continueremo ad incontrare.